Un Natale da Barks

Mi colpisce sempre, rileggendo la sua produzione a fumetti Disney, il legame profondo tra Carl Barks e il Natale.

Certo non sono il primo a rilevarlo, ma “l’Uomo dei Paperi” era particolarmente ispirato quando ambientava le storie di Paperino & Co. tra agrifogli puntuti e soffici nevicate.

Nelle storie natalizie ricorrono una serie di temi – come l’empatia per i poveri e sfortunati o il desiderio come motore dell’avventura – che definiscono la cifra poetica di questo autentico compositore di sinfonie disegnate che, con una felice definizione, il fumettista Paolo Bacilieri ha ribattezzato “Johan Sebastian Barks”.

Non è un caso che l’invenzione drammaturgica più riuscita di Barks sia un personaggio intimamente legato alla dimensione natalizia: Zio Paperone (Scrooge McDuck) . È il regalo migliore che questo benefattore dell’umanità con la matita ci ha fatto, il lascito imperituro per tutti i futuri Natali, la ragione ultima per cui in particolare in questo periodo dell’anno è un piacere unico leggere e rileggere le sue storie.

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